Che dire dei miei ormai 35 anni di collaborazione professionale col Consultorio “La Famiglia”, dove ho cominciato come giovane psicologa, mettendo a frutto quanto andavo apprendendo in ambito formativo, ma dove soprattutto sono cresciuta inumanità e capacità di ascolto dell'altro ?
Mi aveva da subito trovato consenzientela “mission” del Consultorio, osservatorio privilegiato di varia umanità e patologia, cheha sempre posto l'accento sull'accoglienza e sull'ascolto della persona, da accompagnare nelle sue domande e nei suoi bisogni.
Mi interessava molto anche il fatto - non scontato - di poterci rispondere lavorandoin equipe, confrontandomi costantemente con i colleghi in un continuo arricchimentodelle mie competenze.
Ho constatato che in questo modo si riescono ad affrontarepiù adeguatamente anche le patologie complesse che ormai caratterizzano la societàattuale, quelle che presentano in una persona più aspetti problematici o che coinvolgono intere famiglie, rendendo necessario prendere in carico più di una persona.
Posso senz'altro dire che ogni esperienza di lavoro è stata un “incontro” con l'altro emi ha regalato la possibilità di assistere - sempre con stupore - a quelli che chiamo volentieri “miracoli”, ovvero la crescita delle persone, la loro maturazione, in una parolail loro cambiamento.
Accompagnare le persone nel faticoso processo di imparare a “leggere” dentro di sé e portare a parola il proprio disagio, per arrivare ad una maggior consapevolezza, è stato per me decisamente edificante, in quanto vedere la serietàcon cui le persone affrontavano il lavoro di ricerca della propria verità non solo ha confermato le mie convinzioni metodologiche e dato corpo alle mie competenze professionali, ma mi ha dato anche una rara testimonianza di umanità, che ha senz'altro contribuito ad arricchirmi.
In questi 35 anni ho visto la realtà del Consultorio cambiare - nella struttura logistica, nell'organizzazione interna, nell'offerta di competenze e servizi - arricchendosi e diversificandosi per rispondere in modo sempre più adeguato ai bisogni dell'utenza.
Non è però cambiato, o meglio si è approfondito in consapevolezza e responsabilità, lospirito con cui ogni singolo operatore del Consultorio - anche in momenti difficili come quelli che hanno accompagnato il processo dell'accreditamento - ha collaborato e tuttora collabora all' ”opera” comune ispirata alla mission degli amici fondatori: accogliere il disagio umano e accompagnarlo fino a farlo diventare occasione di maturazione e cambiamento.