Le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono pratiche dannose che comportano la rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altri tipi di lesioni per ragioni non mediche. Possiamo considerare le MGF come espressione diretta del controllo sociale della sessualità della donna, sulla sua capacità procreativa e sulla sua verginità e come meccanismo di dominio fondato sul prezzo della sposa. Nei paesi in cui si praticano sono simbolo di appartenenza ad una cultura e coloro che si rifiutano vengono emarginati dal tessuto sociale. Bisogna ricordare che le MGF non hanno benefici per la salute, ma anzi possono causare non solo rischi per la salute stessa, ma anche complicanze a lungo termine per il benessere fisico, mentale e sessuale delle donne.
La pratica è riconosciuta a livello internazionale come una violazione dei diritti umani delle ragazze e delle donne. Inoltre, riflette una profonda disuguaglianza tra i sessi e costituisce una forma estrema di discriminazione. Viene quasi sempre effettuata su minori e costituisce una violazione dei diritti dei bambini.
Ancora oggi questa pratica viene svolta dalle anziane dei villaggi, in assenza di completa igiene e senza anestetico. Viene praticata dalla nascita (dopo sette giorni) fino alla pubertà e comunque prima delle nozze e può causare addirittura la morte.
Le MGF coinvolgono circa 28 paesi. Si stima che più di 200 milioni di ragazze e donne abbiano subito una MGF. Inoltre, ogni anno, circa 3 milioni di ragazze rischiano di subirne la pratica e la maggior parte di esse viene tagliata prima dei 15 anni.
GLI STEREOTIPI SULLE MGF
Molto spesso si pensa che le MGF siano una pratica tipica islamica ma in verità in nessuna sura del Corano è prevista la mutilazione genitale femminile. Inoltre, vi è la convinzione che la MGF sia equivalente alla circoncisione maschile ma quest’ultima è innocua e non invadente. Infine, ci si arroga il diritto di pensare che sia una pratica che presevi la purezza, la verginità e la fedeltà della donna, ma si dimentica che il comportamento di una persona dipende dai valori e dai sentimenti.
LE MGF SONO STATE CLASSIFICATE DALL OMS IN 4 TIPI
CIRCONCISIONE (SUNNA): Rimozione parziale o totale del glande clitorideo (la parte esterna e visibile del clitoride), e/o del prepuzio clitorideo (la piega della pelle che circonda il glande clitorideo).
ESCISSIONE: è la rimozione parziale o totale del glande clitorideo e delle piccole labbra, con o senza rimozione delle grandi labbra
INFIBULAZIONE: consiste nell’escissione parziale o totale della vulva, i due lati dell’orifizio genitale vengono cuciti con una sutura riducendo in tal modo la dimensione dell’orifizio e lasciando un piccolo spazio per l’emissione dell’urina e del flusso.
VARIE PRATICHE MANIPOLATORIE: include tutte le altre procedure dannose per i genitali femminili per scopi non medici, ad es. pungere, perforare, incidere, raschiare e cauterizzare l'area genitale.
In Italia è assolutamente proibito praticare le MGF. Dal 9 gennaio 2006 è in vigore la Legge Nazionale N°7 che detta le misure necessarie per contrastare e reprimere le pratiche di MGF quali violazioni dei diritti fondamentali dell’integrità della persona. Chiunque cagiona una MGF è punito con la reclusione da 4 a 12 anni. La pena è aumentata di un terzo quando il fatto è commesso a fini di lucro.